Mastoplastica additiva: Protesi rotonde o anatomiche?

  • 08/02/2019

Quando si pensa alla mastoplastica additiva, uno degli aspetti fondamentali da considerare è il tipo di protesi utilizzate: meglio rotonde o anatomiche?

È un argomento molto dibattuto in chirurgia plastica, non solo tra esperti ma anche tra pazienti.

La scelta del modello più adatto per ogni paziente è fondamentale, in quanto permette di raggiungere un risultato ottimale e di scongiurare eventuali rischi causati da protesi inserite in modo scorretto.

Come sono fatte le protesi in silicone

Le protesi mammarie in silicone sono costituite da un involucro in silicone, altamente compatibile con l’organismo, e da gel di riempimento in silicone.

L’involucro delle protesi contiene il gel di silicone ed è la parte dell’impianto che rimane a contatto con il corpo della donna. Deve essere quindi molto resistente e ben tollerato dall’organismo.

Protesi rotonde

Le protesi rotonde si caratterizzano per il volume uniforme, distribuito su tutta la protesi. Sulla base formano un cerchio quasi perfetto, dove altezza e larghezza sono quasi alla pari.

L’utilizzo di questa protesi permette di avere un seno uniforme in quanto la protesi dà volume sia nella parte superiore che in quella inferiore.

Tendiamo spesso ad associare le protesi rotonde ad un effetto poco naturale e molto vistoso. Questo accade quando vengono inserite sopra il muscolo in un seno troppo piccolo. 

Questo tipo di protesi sono consigliate alle pazienti che hanno un seno ben strutturato, garantendo così un effetto naturale.

Le protesi rotonde vengono utilizzate in particolare quando si esegue un intervento di mastopessi, dove un seno voluminoso tende a cadere a causa dello scivolamento della ghiandola mammaria verso il basso, situazione normale dopo l’allattamento o nei seni grandi.

Vengono anche consigliate nel caso di mammelle normali con una certa ipoplasia, sempre che la paziente desideri un dècolletè definito e pieno.

Se la paziente ha poco seno, invece, si consiglia di collocare questo tipo di protesi sotto il muscolo pettorale, per avere un risultato ugualmente naturale.

Protesi anatomiche

Le protesi anatomiche sono a forma di goccia e hanno un aspetto molto simile alla naturale forma del seno.

Vennero create inizialmente per le pazienti che necessitavano di una ricostruzione del seno al seguito dell’asportazione del seno per gravi cause (cancro o malformazioni). Successivamente, visti i risultati molto soddisfacenti, si decise di utilizzare queste protesi anche per l’aumento del seno.

Sono state successivamente migliorate proprio per andare incontro alle numerose richieste di un seno più armonioso e meno fittizio.

Normalmente vengono consigliate quando il seno presenta un buon volume anche nella parte superiore.

Queste protesi sono caratterizzate da una parte superiore meno piena, concentrando il volume nella parte inferiore, portando così volume al di sotto del capezzolo.

Esistono vari modelli così da garantire la protesi perfetta per ogni paziente.

Le donne più alte e magre, infatti, necessitano di una protesi più stretta, mentre quelle più basse e formose avranno bisogno di una protesi più larga.

Spesso si consigliano le protesi anatomiche in quanto sono disponibili in diverse forme e dimensioni, a differenza di quelle rotonde.

La soluzione migliore è sempre di affidarsi all’esperienza del proprio chirurgo, che saprà consigliare il modello che più si adatta al proprio corpo.

È sempre consigliabile utilizzare protesi proporzionate per ottenere un aumento di seno non eccessivo ma naturale e armonioso con la propria figura.

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