Mastoplastica additiva

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Mastoplastica additiva2020-04-13T22:01:29+02:00

Project Description

Cos’è la Mastoplastica additiva

La mastoplastica additiva è un intervento che, attraverso l’aumento di volume del seno, permette di valorizzare l’armonia dell’intera figura corporea della donna.

Tecnica chirurgica Mastoplastica additiva

La prima visita specialistica permette al chirurgo di valutare le caratteristiche anatomiche, le aspettative e le motivazioni della paziente. In base a questi parametri, si potrà giungere alla proposta dell’intervento chirurgico più indicato per la paziente e, grazie ad un programma di simulazione, la paziente avrà la possibilità di indossare protesi esterne per familiarizzare con il possibile risultato finale dell’impianto.
Il posizionamento della protesi potrà essere retroghiandolare, retromuscolare o parzialmente retromuscolare nel caso in cui sia richiesta una copertura della protesi anche da parte del muscolo.
La proiezione, il profilo e la consistenza delle mammelle sono molto naturali.

Durata dell’intervento e post-operatorio

L’intervento di mastoplastica additiva ha una durata compresa tra i 50 e i 90 minuti circa e viene eseguita più frequentemente in anestesia generale con un breve ricovero in clinica. Dopo l’intervento la paziente dovrà seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dal chirurgo. Le medicazioni saranno rinnovate a distanza di 7 giorni circa, i punti saranno rimossi dopo 7-10 giorni.
La paziente dovrà indossare un reggiseno sportivo, senza ferretto e molto contenitivo e una fascia elastica posizionata al di sopra delle mammelle,  notte e giorno per 4 settimane. A 15 giorni dall’intervento si potrà procedere, previa indicazione da parte del chirurgo, all’esecuzione di alcuni massaggi che consentiranno di migliorare la mobilità e la naturalezza delle mammelle.

Quando intervenire

L’intervento di mastoplastica additiva può essere consigliabile alle donne che vivono con disagio il loro seno, ritenuto troppo piccolo, svuotato, o non adeguatamente sviluppato.
Ad oggi è uno degli interventi di chirurgia plastica più diffusi nel mondo: le motivazioni di questa richiesta sempre crescente sono dettate dal desiderio delle pazienti di aumentare il volume o modificare la forma del seno per ragioni estetiche, per la presenza di malformazioni congenite o in seguito ad interventi demolitivi per neoplasie mammarie.

*Informativa BIA-ALCL

E’ stata recentemente evidenziata un’eventuale relazione fra le protesi mammarie ed una rara forma di linfoma, il cosiddetto ALCL (linfoma anaplastico a cellule giganti) che non è un tumore della mammella, ma del sistema linfatico. L’incidenza attualmente rilevata in Italia è, secondo i dati del Ministero, di 2.8 casi su 100.000 (0.0028%) e sembra essere più frequente in alcuni tipi di impianti protesici a testurizzazione aggressiva. Questa malattia si evidenzia nella grande maggioranza dei casi con un importante versamento sieroso non infiammatorio a distanza di anni dall’intervento; ha prognosi eccellente con guarigione clinica, se trattata precocemente con la capsulectomia e la rimozione delle protesi. Soltanto in casi molto più rari si manifesta come una massa palpabile periprotesica. Anche sulla base di queste possibili complicanze, è necessario rivolgersi al chirurgo in caso di modifiche evidenti delle regioni mammarie e, in ogni caso, si raccomanda un corretto follow up annuale anche in assenza di sintomatologia.

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